Proof of Stake
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Il 15 settembre 2022 è stato il giorno del tanto atteso Merge della blockchain Ethereum, che ha scaturito il passaggio di quest’ultima dall’algoritmo di consenso di validazione dei blocchi basato su Proof of Work, verso un’alternativa meno costosa dal punto di vista economico ed energetico: la Proof of Stake.
Grazie a questo nuovo meccanismo di validazione, tutti i detentori della crypto ETH potranno partecipare al funzionamento e la sicurezza della blockchain, gestendo un nodo validatore o delegando i propri Eth ad altri nodi e ricevendo una parte delle ricompense generate: questa pratica è definita “staking”.
Questo importante evento ha portato con sé la cosiddetta difficulty bomb ossia un drastico aumento della difficoltà di estrazione di nuovi eth, riducendo l’emissione (o il flow) totale annua da 5.5 milioni a 500k nuovi ETH. Nel caso della blockchain Ethereum, è importante ricordare che l'aggiornamento EIP-1559 del 2021 ha introdotto un burn di una parte delle commissioni: da quel giorno, una piccola parte delle commissioni pagate ai miner per ogni singola transazione viene automaticamente ed indelebilmente bruciata dal sistema. Dunque, alla luce di una riduzione di dieci volte dell’immissione di nuovi ETH ed il burning di ETH per ogni transazione, si concretizza la potenzialità che l’asset entri in un trend deflazionistico durante i periodi di maggiore traffico del network, divenendo di fatto sempre più scarso all’aumentare del suo utilizzo.
In questa prospettiva, ETH diventa uno strumento molto appetibile, sia per investitori retail, ma anche istituzionali: partecipare al meccanismo di staking consente infatti di essere esposti alla volatilità dell’asset, ma anche di poter guadagnare un rendimento sul proprio capitale in ETH, con rischi tecnici ed informatici molto contenuti.
E' possibile monitorare l'andamento del burn e del circolante di ETH tramite